
Il blues corale, estremamente ritmico, dei Folkstudio Singer, che negli anni ‘60 si esibirono anche a Roma, divenne lo stimolo di una ricerca sulle radici africane di quella musica, approfondendo la storia delle deportazioni operate da olandesi, portoghesi e inglesi dalle coste atlantiche di quel continente verso l’America del nord, del centro e del sud, dove il mercato degli schiavi era fiorente, fino a documentare il razzismo e l’apartheid, le disuguaglianze sociali, la povertà e la miseria della gente di colore, ma anche le lotte per il riscatto e la conquista della libertà.
Durata 22’. B/N Kodak 35mm.
Prodotto da Marina Piperno
Fotografia Giuseppe Pinori.
Fonico Manlio Magara.
Regia Ansano Giannarelli.