L’AMIATA È ANCHE UN FIUME (1983)



La chiusura delle miniere di mercurio nel territorio amiatino, che lo avevano drammaticamente colonizzato trasformando i pastori in minatori e, in qualche modo, arricchendolo e sviluppandolo verso obiettivi più evoluti attraverso l’accesso alle facoltà scientifiche universitarie di molti giovani, crearono un vuoto improvviso, economico, umano e culturale. Era il 1976 quando quei giovani, laureati e figli di minatori disoccupati o già vittime delle malattie professionali contratte (silicosi, asbestosi, idrargirismo),aderirono ad un progetto di risanamento delle terre collinari abbandonate da destinare all’allevamento di animali da carne, alle lavorazioni industriali successive e alla loro commercializzazione. La regione Toscana lo finanziò. Ma una novità ulteriore, per il territorio, era l’afflusso di italiani e stranieri che cercavano una diversa qualità di vita e una libertà relazionale divenute impossibili nelle città di provenienza. C’era entusiasmo, C’era energia e creatività. Il film le colse.

Co-produzione Marina Piperno e Rai 3
Con Claudio Baffetti, Verine Besson, Otto & Barnelli, Luigi Papalini, Lucio Francini, Beppe D’Alessandro, Alfideo Vasconi e molti altri
Fotografia Roberto Salmi. Fonico Roberto Rotolo. Musica Otto & Barnelli, Montaggio Antonio Fusco
Regia Luigi Faccini
Durata 60’. Colore Kodak 16 mm. Stabilimento Cinecittà
Premio Giampaolo Bernagozzi per la ricerca antropologica (1988)