STORIA DI UNA DONNA AMATA E DI UN ASSASSINO GENTILE (2009)



Mai avremmo immaginato che ci portasse così lontano la musica frusciante di un vecchio grammofono a manovella e dei dischi a78 giri scovati nei detriti del tempo che la casa dei Piperno più che custodire aveva dimenticato. Fu ballando al suono di Singing in the rain che Marina Piperno si immerse nel “secolo breve”, cercando i frammenti sparsi e via via rinvenuti della propria identità: umana, etica, professionale. Auschwitz e Birkenau, fabbriche di morte immaginate e costruite dalla feroce scientificità del nazismo tedesco furono il passaggio obbligato di quel viaggio a ritroso. Ammutoliti dall’orrore, ma non svuotati, ci proiettammo nel futuro, come unica risposta ad una disumanità incomprensibile. Un film in sette capitoli che non insegue alcuna nostalgia e non si rifugia nella malinconia. Un film che inventa cinema e che nel cinema ripone l’antica speranza, quella della modificazione e del divenire. “Storia di una donna amata e di un assassino gentile” si compone dei seguenti capitoli: Il cinema prima che io nascessi; Nel ventre nero della Storia; Il mio sogno americano; Per amore della vita; Muovere il tempo; Se non ora quando? Per quelli che verranno.

Prodotto da Marina Piperno per Bubul&Co.
Con Marina Piperno, Carlo Prussiani, Anna Nikiel-Filapel, Katarzina Parafiniuk.
Fotografia e suono Luigi Monardo Faccini
Musiche Oliviero Lacagnina e Riccardo Joshua Moretti
Montaggio Sara Bonatti
Regia Luigi Monardo Faccini
Durata 218’. Colore. Betacam
TFF, Torino Film Festival (2010)
Festival Internazionale Cinema e Donne, Firenze (2010)
Sigillo della Pace, città di Firenze, a Marina Piperno